Il primo giorno di primavera non si festeggia soltanto la rinascita della natura, in tutto il suo splendore.
Si tratta di una giornata per ricordare, altresì, alcuni temi cari al mondo: la poesia, che aiuta a percepire l’anima delle cose; la filosofia, che aiuta a comprendere il perché delle cose; la discriminazione razziale e l’apartheid, da eliminare alle radici e la sindrome di down, nei confronti della quale è importante raggiungere più consapevolezza per una maggiore inclusione.
La giornata mondiale delle persone con la sindrome di Down (WDSD – World Down Syndrome Day) è un appuntamento sancito ufficialmente dall’Onu e stabilito nel 1987 dal Coordinamento delle associazioni delle persone con sindrome di Down allo scopo di riunire una comunità mondiale alla quale riconoscere pari opportunità e diritti.
La scelta del 21 di marzo è legata al numero identificativo della trisomia 21, altro termine per indicare la Sindrome di Down, dovuto alla presenza di un cromosoma in più – tre invece di due – nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule della persona.
La cooperativa Cascina Biblioteca ha valide ragioni per celebrare e raccontare tanto la primavera e la sua poesia, che ogni anno vede sbocciare nei suoi prati, nel frutteto, tra le siepi e le aiuole, quanto la giornata delle persone con sindrome di Down, delle quali si occupa a più livelli, tra servizi alla persona, mission e inclusione sociale.
Quest’anno la parola la lasciamo a alcune di loro, persone che frequentano Cascina Biblioteca da anni e che s’impegnano a lavorare, collaborare, convivere e divertirsi insieme.
Le loro storie, nascoste dietro pseudonimi primaverili per una questione di privacy, le ascoltiamo attraverso i racconti e le poesie che gli dedicano i loro educatori, coloro che quotidianamente si prendono cura delle loro unicità e dei valori aggiunti.
RONDINE
“Vai tranquilla!”
E’ con queste parole che RONDINE, punto fermo del primo piano di Cascina Biblioteca, ama rassicurare gli educatori quando le ricordano un impegno: lei sa già tutto, è organizzatissima e non le sfugge nulla. RONDINE non ama affatto leggere, ma è piena di articoli di cancelleria che usa per creare calendari e appuntare tutte le cose da fare. Da qualche tempo, per assecondare questa sua inclinazione segretariesca, le è stato affidato il compito di ricopiare il menu settimanale al pc, uno strumento che ha imparato ad usare nel centro diurno che frequenta quotidianamente. Ma la dote principale di RONDINE è la caparbietà: sa sempre cosa vuole e soprattutto come ottenerlo: le strategie che elabora ci lasciano sempre a bocca aperta!
NARCISO
Se al primo piano di Cascina Biblioteca si può respirare un po’ di teatro lo si deve sicuramente a NARCISO: con la sua inconfondibile gestualità e una mimica degna di un attore rodato, cattura attorno a sé educatori e coinquilini, trasformandoli in inconsapevoli spalle comiche delle sue gag: una vera passione che NARCISO coltiva frequentando da anni ormai i corsi di teatro e calcando le scene. Le prese in giro sono all’ordine del giorno, sempre condite da un tocco di tenerezza che lui dispensa con infiniti baci e abbracci da cui è davvero difficile svincolarsi. Ma che nessuno osi separarlo dalle sue amate carte caffè “Chicco D’oro”!!
ROSA DI MAGGIO
Placida cinquantaseienne, sciura milanese
Si presenta come conviene, quando conviene.
Eccola con l’inseparabile cappello.
Ciò che subito si coglie è la flemma
la lenta calma
da lumaca.
Poi un sorriso inaspettato che ti spiazza
che si apre lento anch’esso
bianco sul viso
quando le chiedi qualcosa.
Scarabocchia, assorta
uscendo dai contorni
come se ricalcasse
pensieri tutti suoi.
Le dita a dipanare,
tremule e intente,
un lenzuolo fuggevole
da indossare
come fosse un abito da sera.
Non rispondono, ma parlano
gli occhi interrogativi
dietro le spesse lenti
ad ingrandire uno sguardo
vulnerabile
indifeso
come un filo appeso
su cose
che sbiadiscono di senso.
E’ allora che serve una mano
da intrecciare
per ritrovare il sentiero
e lentamente camminare
senza porsi una meta
senza una direzione,
solo per il gusto
dolce
di procedere insieme.
FIORE DI PESCO
Eccolo: presente!
… o forse distratto dal chiacchericcio dei compagni…
ohi FIORE DI PESCO! Niente assembramenti, resta sull’attenti!
Cenere nei capelli, occhi vispi, pelle candida.
E’ un po’ trafelato il suo girovagare
a caso, tutto in tondo, per casa:
FIORE DI PESCO si presenta così.
Se gli fai una domanda, ci pensa un po’ sù
e poi ti risponde come gli pare e piace
e ti dice che ha mangiato ostriche e caviale
anziché pane col salame.
La fantasia ha la meglio sulla memoria, il sogno sulla ragione:
racconta del fratello che è astronauta oltre che dottore.
Pallina da tennis sempre alla mano, pem pem a scandire un ritmo lento
palleggia sul pavimento
ascolta passare il suo tempo.
Il Karaoke tanto amato tutto da gridare:
a squarciagola divora
i tormentoni dell’estate
o i pezzi che hanno fatto la storia.
Sulle ginocchia si molleggia,
le note strimpellate
e si dondola sui fianchi i ritornelli belli,
piste da ballo improvvisate
in salotto
anche una penna
può tramutarsi in microfono.
Un’euforica gioia
trattenuta in pomeriggi uggiosi
e poi esplosa in serate canore
s’intravede appena
nella fessura sottile degli occhi
piccini.
Ma quando ride:
scoiattolo di un sorriso!
FIORE DI PESCO ti saluta col pugno teso,
ti viene incontro parlando di ‘gite’
perché ama la libertà delle uscite,
camminare a testa alta
davanti a tutti, coi suoi pensieri
intraprendendo sentieri,
sempre col sorriso
anche davanti alle nuvole più nere.