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Capitolo VII: storie legate ai valori – Roberto e la Responsabilità Sociale

Roberto è in Cascina Biblioteca da ben quattodici anni. Dal 2 novembre del 2004 risiede in Ca’ Casoria.

Un pezzo consistente della sua vita e della sua storia, Cascina Biblioteca l’ha condivisa con Roberto, come fosse un suo figlio, un abitante che si prende cura e del quale prendersi cura.

Responsabilità sociale, per Cascina Biblioteca, è questo.

“Mi chiamo Roberto Lobò, sono nato il 6 dicembre del ’49 alla Clinica… non mi ricordo.”

Non può ricordarselo, naturalmente. Come nessuno di noi. Al massimo ce lo hanno raccontato, dove siamo nati.

Roberto è in Cascina Biblioteca, prima Il Fontanile, da ben quattordici anni, più precisamente dal 2 novembre del 2004, e risiede in Ca’ Casoria.

Un pezzo consistente della sua vita e della sua storia, Cascina Biblioteca l’ha condivisa con Roberto. Come fosse un suo figlio, un abitante che si prende cura e del quale prendersi cura.

Roberto, infatti, ha partecipato a diversi servizi offerti da Cascina, avendo così la possibilità di capire cosa più gli piacesse fare e cosa fosse più adatto al suo stile di vita. La cooperativa gli è andata incontro, sempre, cercando di accoglierlo e accompagnarlo al meglio.

“E’ passato tanto tempo, era stato mio cognato ad accompagnarmi per farmi vedere la struttura di Cascina Biblioteca, dopo avermela fatta scoprire sul computer. E quando l’ho vista ho detto: grazie! Di Cascina mi è piaciuto subito vedere tutte le cose che ci sono, ma non tanto per gli animali. Più gli uffici: voleva dire che ero in una realtà anche lavorativa.

Perché io qui lavoravo: andavo a cavallo, poi ho preso dentro da dietro e sono finito per terra; e più tardi ho fatto il reporter, nel senso che scrivevo sul libro di Cascina tutta una serie di cose che serviva sapere di qui.”

Quando è mancato il cognato di Roberto, Mario, è stato suo nipote Giuliano a prendersi cura di lui, in collaborazione con la cooperativa.

“Me l’aveva detto Mario: se manco io, c’è già un erede. E l’avevamo detto anche al giudice, che scriveva a mano e poi riscriveva in bella tutte le cose che Giuliano avrebbe fatto al posto di mio cognato.”

Roberto è contento di raccontare, i suoi ricordi sono molto precisi. Il sorriso in faccia, da quando è qui in via Casoria 50, non gli è quasi mai mancato. Roberto è una di quelle persone che quando incroci la mattina o la sera, mentre arrivi con l’autobus o mentre vai a prendere un caffè alle macchinette, ti restituisce sempre serenità, socievolezza e pace.

Probabilmente non accade lo stesso quando lo si incontra dopo che il Milan, la sua squadra del cuore, ha perso… ma poco importa. Roberto sa che, dopotutto, “è solo una partita”.

“All’inizio in Ca’ Casoria ho fatto l’inserimento, due giorni qui e poi a casa e poi ancora due e uno a casa. Poi, alla fine, sono rimasto qui. E anche qui faccio delle cose che mi piacciono: guardiamo le partite, facciamo delle feste. Negli anni, ho conosciuto degli operatori qui, con alcuni sono in contatto ancora adesso.”

Ma Roberto non è sempre stato fermo in Casoria: quando Casoria si è spostata, anche lui l’ha seguita.

“Saranno tre anni fa che ci hanno messo ad abitare nelle residenze i Gusci, vicino a Ghebram, perché qua dovevano rifare il tetto.Ma temporaneamente, poi siamo tornati qui. Dovevano mettere in sicurezza la Cascina di qua.

C’è stato un altro momento che sono andato via di qui, in aereo da solo a trovare mio nipote, ho visto la Manica, da solo. Poi l’ho scritto in uno degli articoli, quando facevo il reporter.”

I tre passatempi preferiti di Roberto oggi: stendere la tovaglia, guardare la televisione o sentire la radio, ma soprattutto vedere “quel matto di Sette Gold che quando commenta le partite del Milan da’ di matto. Poi ci sono il Tenente Colombo, Bruce Willis e anche quello del dollaro bucato… Bud Spencer! Che ne fa di tutti i colori.”

Chiunque viva in Cascina, può godere di una vita semplice, normale, può sentirsi coinvolto nel suo quotidiano, con diverse attività nei centri diurni – Roberto scriveva per il giornalino del Cse La Bottega che frequentava-, così come può sperimentare e scoprire nuovi aspetti di sé, e andare in vacanza quando è il momento.

“Mi piace anche molto cucinare, l’ho scoperto da poco. E sono bravo. Faccio un po’ di tutto, ma seguito dagli operatori, perché non possiamo toccare i fornelli senza la loro presenza. E anche il forno.

Uno degli amici che ho da più tempo qui è Amedeo, ridiamo insieme, andiamo a fare colazione al bar in via Feltre, dove abbiamo visto anche Milan Chievo, una volta.

Io ho finito il 12 ottobre al CSE La Bottega, è lì che facevo il reporter, e dal 25 ottobre ho iniziato qui al CAD, che è un nuovo centro.

Qui ho ritrovato Ezio, col quale giocavo a Calcio e faceva le notti con me, su a dormire. E adesso mi fa fare ancora un sacco di cose.

Ma al CAD sto conoscendo anche altri amici. C’è Paolo, che avevo conosciuto in vacanza, quando aveva la febbre e io l’ho curato. Poi ci sono Laura e Cinzia, che conoscevo già: Laura veniva su da noi in Casoria a cucinare, ogni tanto, mentre Cinzia era con me a Bellaria quando le è successa una cosa brutta e io l’ho abbracciata, tanto. Mi ricordo che stava male. Sono importanti gli amici, ti tengono su di morale, sempre.”

Il 24 dicembre mio nipote viene giù da Londra e il Natale lo faccio a casa con lui. Due settimane fa era venuto in Cascina, ero molto contento. Lui è uno della famiglia, mi sgrida se faccio qualche marachella, ma mi fa ridere quando mi dice “Zio..!”.

Ma la vera cosa che Roberto ama più di tutto di Cascina è che grazie a lei non sta mai fermo. Oltre a tutte quello che ha elencato, Roberto fa anche la spesa, o altre commissioni che gli assegna la sua operatrice residenziale: armato di lista e busta dei soldi, prende l’autobus e va all’Esselunga o in farmacia. Un impegno di responsabilità, questo, che, ricorda Roberto, faceva anche con la sua mamma, tanto tempo fa, “altrimenti lei non usciva da sola”.

In altre parole, Roberto è Cascina Biblioteca, nei suoi impegni, nei valori che porta con sé, nell’attenzione verso la dignità e la libertà da garantire agli esseri umani.

Quando parliamo di responsabilità sociale, è anche questo che intendiamo, che perseguiamo, che ci contraddistingue.

I valori di Cascina biblioteca sono raccontati anche attraverso le video-storie, in fondo a questa pagina! Cliccate qui: http://cascinabiblioteca.it/la-cooperativa-inclusione-sociale/i-valori/

 

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