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Casa Janas, una nuova dimora per le persone fragili

In Cascina Nibai si apre una nuova casa di accoglienza

Può sembrare difficile che oggi, nel tempo interrotto e immobile del coronavirus, ci sia invece chi si muove tra burocrazia, case e mobilio per permettere a chi non ha una casa di avere una dimora temporanea, così preziosa in questo momento.

Per l’Area Abitare di Cascina Biblioteca da oggi si apre un nuovo sipario: Casa Janas, un nuovo appartamento presso Cascina Nibai a Cernusco s/n, la dolce metà di Casa Il Filo. Infatti, anche in Casa Janas il nostro progetto è quello di accogliere temporaneamente persone con diverse fragilità e costruire con loro il percorso di cui hanno bisogno per ritrovare la propria strada.

Marina, la coordinatrice di Casa Il Filo non usciva di casa da diversi giorni quando ha ricevuto una telefonata in cui le si è parlato di questa nuova opportunità. “Ho iniziato a pormi tante domande: dovrò uscire di casa, come sarà? Come facciamo ad aprire una casa in questo momento? Come acquistiamo i mobili? Cosa c’è e cosa manca? Come ci muoviamo?”. “Poi però tra una telefonata ed un’altra con la mia responsabile e i miei colleghi, ho sentito di non essere sola e quindi piano piano ho iniziato a vedere in modo positivo la nuova avventura e la strada che ho scelto di percorrere ogni giorno con il mio lavoro” racconta Marina. “Bisognava solo procedere come abbiamo sempre fatto perché questo virus non può fermare il nostro sostegno alle persone fragili, nessuno di noi può mollare” continua Marina.

Perché si chiama Casa Janas?

Secondo diverse leggende le Janas erano degli esseri minuscoli sardi, sia di sesso femminile che di sesso maschile. Vivevano in piccole case scavate nelle rocce, chiamate Domus de Janas. Erano esseri benevoli, generosi e che si davano da fare, si costruivano tutti gli arredi delle loro piccole case e tutti gli strumenti necessari alla vita. Ognuno di questi era a suo modo unico, secondo le loro qualità fisiche e morali. Una delle attività principali che portavano avanti tutti i giorni era quella di tessere delle stoffe con un telaio d’oro.

Queste leggende hanno affascinato Marina, che ha percepito una somiglianza con le diverse persone che passeranno da questa casa, da entrambe le case in Cascina Nibai. Ognuno di loro è unico per la propria storia, per il proprio modo di essere ed anche per il tocco personale che può portare nelle case. Con il proprio filo e con l’aiuto dell’altro tessono tutti insieme un unico drappo: il vivere queste case come esperienza di crescita verso un percorso di vita nuovo e migliore.

Casa Janas è stata aperta qualche giorno fa con l’accoglienza di Youssef, un ventiduenne nato in Marocco, arrivato nel 2015 in Italia ed ospitato da più di due anni da un noto politico di Cernusco sul Naviglio.

Youssef ha dovuto lasciare la casa del Sig. Colombo perché nella stessa abitazione vivono diverse persone anziane e quindi più a rischio per il contagio Covid19. Youssef è un ragazzo molto giovane che ha ricevuto aiuto in questi anni, ma come ognuno di noi sente il bisogno di essere indipendente. Ha già un lavoro a tempo indeterminato presso un supermercato a pochi passi da casa.

Il percorso che faremo insieme a lui sarà quello di imparare a gestire le entrate economiche e a prendersi cura della propria casa in maniera autonoma; poi, in un secondo momento, ci si guarderà intorno per una soluzione abitativa stabile.

In questi giorni così particolari, questa nuova avventura non può che strapparci un sorriso e infondere in ognuno di noi un po’ di serenità e di ottimismo nel futuro. E che sia anche l’inizio di un percorso in salita per Youssef, che possa arrivare in alto e realizzare i propri sogni.

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