Alessandra Buzzanca, coordinatrice del CSE Campus, insieme a Kinga, Maria Elena, Andrea, Vincenzo, Chiara e Daniele, educatori dell’equipe, e insieme ai volontari e alle famiglie che ruotano intorno al servizio diurno di Cascina Biblioteca, hanno inventato un nuovo modo di “stare insieme”. Da un’idea condivisa con la consulente pedagogica di Cascina, Paola Marcialis, dopo tanti anni, il servizio sentiva l’esigenza di venire rinnovato, anzi: innovato.
Nel corso del tempo, il Cse è stato vissuto da tutti, interni e esterni, come una scuola, senza in realtà esserlo. Così come non è un posto di lavoro.
Ma allora cos’è? Che cosa lo distingue da queste due struttura, scuola e luogo di lavoro? Per costruirne una nuova identità, i componenti del Cse sono partiti da alcuni spunti raccolti che segnalano una consapevolezza chiara e condivisa: Cse è un luogo al quale sentono di appartenere, in cui vivere relazioni significative e fare esperienze importanti.
Quasi una seconda famiglia, insomma, che accoglie, che accompagna a fare nuove esperienze, utili e divertenti, che educa e aiuta nei momenti più delicati. E soprattutto è un luogo dove puoi scegliere e non dove ti viene detto tutto quello che devi fare.
Considerando tutto ciò e giocando con l’immaginazione, gli educatori hanno allora provato a individuare un modello al quale ispirare il ridisegno di questo servizio. Dalle comunità di filosofi e pensatori dell’antica Grecia, all’agorà, la piazza pubblica delle città greche, un luogo aperto dove le persone di tutte le età possono incontrarsi e fare esperienze diverse legate al sapere, allo sport e alla socialità. E tra le varie possibilità, alla fine la scelta è caduta sul modello universitario americano, il Campus, dove gli studenti scelgono in autonomia i corsi e le attività da frequentare.
Autonomia è, infatti, una delle parole chiave di questa innovazione. Un adulto, in quanto tale, può e deve scegliere. E al Campus del Cse, gli educatori vogliono sostenere le persone, aiutarle a valutare e a compiere delle scelte necessarie per loro stessi.
Il CSE Campus è un luogo di formazione continua e per tutte le età. Qui tutti devono poter scegliere autonomamente a quali laboratori iscriversi. E quali laboratori sarebbero? Al Cse Campus vengono proposte più di trenta attività suddivise in 5 aree tematiche, dall’area benessere alla bottega delle arti, l’ufficio di redazione del giornalino, il campus in città e l’area servizi di comunità (al servizio della comunità di persone di Cascina Biblioteca).
Ogni educatore è referente di un’area e quindi sceglie quale attività proporre. Alcune attività, ad esempio, sono a lista, ovvero seguono una programmazione precisa. Ad esempio la piscina, l’attività di equitazione, i corsi di teatro o i corsi sulla sessualità sono organizzati tenendo conto di una programmazione semestrale. Alcune attività poi rilasciano un patentino, che certifica le competenze e le abilità acquisite.
Dieci minuti prima dell’inizio delle attività, gli educatori decidono quale area tematica del campo aprire e quale attività proporre per quella giornata. Poi fanno partire una canzone, “La leva calcistica del 68”. I ragazzi, quando sentono questa musica, sanno che dovranno prendere la propria sedia e sedersi in cerchio, mentre gli educatori, una volta decise le aree, le inseriscono in un cartellone; i ragazzi, uno per volta inseriscono il loro nome sotto il titolo del laboratorio sottostante.
Tra due anni la sperimentazione di questo modello di servizio verrà valutata, mentre parallelamente adesso si fanno equipe e aggiustamenti a partire da elementi concreti esperiti ogni giorno, quali comportamenti, scelte fatte, riflessioni con le famiglie.
Con il Cse Campus, insomma, si esce da un modello organizzativo centrato sull’educatore per lasciare spazio all’espressione delle persone. L’educatore ora è una guida, che facilita e supporta chi frequenta il Campus, ovvero adulti che possono decidere e assumersi la responsabilità delle scelte che fanno.
Informazioni Cse Campus: