In via Luigi Nono a Milano, vicino alla Fabbrica del Vapore, un anno fa circa il collettivo “Tempio del futuro perduto” ha organizzato un proposta sociale a base di cura del prossimo, altruismo e gentilezza. I ragazzi del collettivo, che ha uno spazio con ingresso proprio lì accanto, hanno affisso ganci e posizionato panche lungo il muro del palazzo: lì chiunque può portare o prendere indumenti caldi, coperte, scarpe, libri, cuscini e beni di prima necessità.
Così è nato il Muro della Gentilezza di Milano. In giro per il mondo ci sono moltissimi “wall of kindness” e da noi in Italia altrettanti. Quello di Milano è diventato presto un punto di riferimento di cui parlare e sul quale fare affidamento per chi vuole mettere in atto un gesto volontario di condivisione e aiutare chi ha necessità.
Il Centro Diurno Ferraris, che si trova a poche centinaia di metri di distanza dal Muro della Gentilezza, è entrato a far parte del team che aiuta il collettivo del muro proprio a proposito di questo tema: il volontariato. Cascina Biblioteca ha una storia che dura da anni nel campo del volontariato sociale e il Centro Diurno Ferraris da anni ormai investe nella pratica del volontariato operato anche dagli ospiti dello stesso centro diurno.
Avevamo raccontato, qualche anno fa, la storia di Adriano, un ragazzo con fragilità del CDD Ferraris, che fa il volontario alla mensa dei poveri OPSF: un progetto importante e significativo. Anche nelle scuole elementari di quartiere educatori e ospiti del centro praticavano letture animate per i bambini delle classi o attività di giardinaggio o ancora condividevano le pratiche per la creazione dei batik, le tecniche decorative di tintura dei tessuti. Proprio in occasione di una raccolta fondi sostenuta dalla vendita dei Batik fatti al centro, il Tempio del Futuro Perduto si era proposto come sede della mostra: così le due realtà si sono conosciute e subito apprezzate.
Stefania Invernizzi, coordinatrice del CDD Ferraris, ricorda con divertimento le prime volte in cui è andata a conoscere Alessandro e Mariangela, responsabili del Tempio e del progetto Muro della Gentilezza. “Mi sembrava di fare un passo indietro nel tempo”, racconta, “come quando ero ragazza e andavo a ballare al Leoncavallo! Il Tempio del Futuro Perduto è una realtà giovane composta da ragazzi che ci hanno accolto a braccia aperte, con rispetto, voglia di condividere e mettere in atto uno scambio: sono ragazzi che danno l’esempio, come ci impegniamo a fare noi ogni giorno e il progetto del Muro non poteva trovare “edificatori” migliori.”
Al momento della creazione del Muro della Gentilezza, quindi, i ragazzi del Ferraris si sono resi disponibili ad aiutare per le azioni di carità.
L’azione è iniziata con il lavaggio e la sistemazione e selezione di tutti gli abiti donati al muro della gentilezza: tanti, tantissimi! Abiti per i quali andava organizzata anche la distribuzione. L’Humana per l’Ecuador una volta alla settimana veniva dunque a recuperare gli abiti donati al Muro e preparati dai ragazzi e li ridistribuivano.
Ma al Muro non vengono donati solo vestiti: quando arrivavano le coperte, infatti, il Ferraris le sistemava, ordinava e le portava ai Frati Carmelitani, in un’operazione di rete degna di Cascina Biblioteca.
Lo stesso si faceva per i libri che arrivavano: tutti i mercoledì, gli ospiti del Ferraris erano ben divisi ognuno nella propria mansione al Tempio. C’era chi preparava gli scaffali, ordinandoli e sistemando quelli semivuoti, chi faceva le pulizie e chi si occupava di riempire nuovamente gli scaffali rimasti vuoti o semivuoti con i nuovi testi arrivati e selezionati a seconda dello stato.
Si tratta di Giampiero, Nina, Carmen, Fenji, Ilaria, Antonella, Alessandro, Samantha, Mayttè, Benedetto e Maria Teresa: una squadra speciale di volontari fortissimi che sanno come prendersi cura del prossimo, perché c’è chi si prende cura di loro, a sua volta.
E in quelle occasioni, racconta sempre la coordinatrice Stefania, “Alessandro e Mariangela del Tempio ricambiavano la nostra collaborazione offrendoci focaccine fresche, di cui molti di noi vanno ghiotti, ma soprattutto coinvolgendoci nelle situazioni quotidiane di gestione delle operazioni di rete sociale. Per noi questo significa tanto.”
Così facendo, il CDD Ferraris è riuscito a sensibilizzare anche le famiglie degli ospiti del centro a donare al Muro della Gentilezza. Molti di essi non avrebbero mai saputo della sua esistenza perché non seguono i social o non leggono notizie on line. Allora, di comunicazione in comunicazione, sono arrivate anche dalle “nostre” famiglie abiti, dentifrici e spazzolini, coperte, in una catena di corresponsabilità sociale che ci rende fieri di chi si impegna per il bene comune, come i ragazzi del Muro.
25 maggio 2021