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Il recupero dell’antica tecnica agricola delle marcite

Grazie ad un progetto finanziato da Fondazione Cariplo e con il contributo di tanti partner sono state riqualificate le marcite del Parco Lambro

Le marcite sono una pratica agricola lombarda nata nel Medioevo nelle campagne intorno a Milano, raffinata nel corso dei secoli e pian piano diffusa in tutta la Bassa padana. La marcita divenne simbolo per secoli dell’allevamento di vacche da latte, come testimoniato anche dall’agronomo tedesco Burgher che nel 1843 scrisse: “Mentre nella parte settentrionale d’Europa noi non riusciamo al nostro scopo che usando di radici e di bevande stimolanti, e tutto questo con grande spesa, i lombardi l’ottengono senza fatica e meglio di noi con i loro prati a marcita.”

Per decenni le marcite sono state abbandonate perché in agricoltura sono stati introdotti metodi moderni per l’alimentazione del bestiame: le uniche marcite rimaste sono quelle del Parco del Ticino e del Parco Agricolo Sud Milano, pochi ettari con pochi campari e agricoltori che dedicano loro molto tempo. Grazie a un importante progetto di recupero finanziato da Fondazione Cariplo e supportato da tanti partner, le marcite milanesi del Parco Lambro sono state recuperate. ‘La Grangia di San Gregorio’, così si chiama il progetto, ha permesso di pulire i canali e riattivare le marcite, ottenendo tra gli altri anche importanti risultati, come l’aumento dell’avifauna e del fieno prodotto, ma anche il corso di formazione per nuovi campari, un mestiere che nessuno più pratica né conosce.

Il 25 marzo il progetto è stato presentato alla cittadinanza e la data non è stata scelta per caso: era il giorno dell’Annunciazione di Maria quando, in passato, finiva il periodo di sommersione invernale delle marcite. L’evento ha visto la partecipazione di tutti i partner del progetto che hanno raccontato come è stato realizzato il lavoro di recupero delle marcite, accanto ai campari del Ticino, che hanno fatto una dimostrazione concreta di come si conduce una marcita. Erano presenti il Comune di Milano (proprietario dei terreni a marcita), il Politecnico di Milano, Ersaf, la Cooperativa Sociale Cascina Biblioteca di Milano, Fondazione Minoprio, il Parco del Ticino, l’Associazione degli “Amici Cascina Linterno”, il Distretto Dinamo, l’Osservatorio Paesaggio “Fiume Lambro Lucente”, il Parco Agricolo Sud Milano, tanti agronomi, agricoltori, Coldiretti, FAI, tanti volontari e privati cittadini interessati al tema.

“Le marcite – ha raccontato Claudio De Paola, Direttore del Parco del Ticino – oggi rappresentano un patrimonio storico identitario del territorio milanese, con potenzialità ambientali, produttive, culturali ed educative; inoltre, di fronte alla grande sfida della gravissima crisi idrica, sono uno strumento straordinario per la ricarica della falda“.

In questo momento, infatti, il ruolo degli agricoltori è centrale per affrontare i periodi di siccità, sempre più frequenti. “La partecipazione in prima persona di 12 aziende agricole del Parco del Ticino con i loro campari – racconta Michele Bove, Responsabile del Settore Agricoltura del Parco del Ticino – dimostra la capacità del mondo agricolo di custodire importanti valori del passato, pronto a diffonderli al grande pubblico di Milano, compresi centinaia di studenti di scuole primarie, secondarie e università. È un vero e proprio ritorno dei campari in città”.

Durante l’evento è stato proposto di dare vita all’associazione “Amici delle marcite”, che si occuperà di continuare l’attività sia pratica sia scientifica sulle marcite e tutto ciò che è connesso ad esse, come i fontanili. Tra le iniziative che vorrebbe promuovere vi è la realizzazione di linee guida condivise per la gestione delle marcite e un sito web che rappresenti il collettore della documentazione sul tema. Non solo, l’associazione intende valorizzare tutte le funzioni delle marcite, tra cui la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico e dell’inquinamento perché esse possono diventare degli impianti di fito-depurazione. Intende promuovere lo studio e il recupero di ulteriori marcite e la realizzazione di pubblicazioni scientifiche e divulgative sul tema. L’associazione, inoltre, si occuperà anche di svolgere attività di consulenza per il Comune di Milano, di attivare joint ventures internazionali con altre associazioni già esistenti in Europa, di attività di promozione e valorizzazione sociale e culturale.

Anche Silvia Zarilli di Rai3 ha dato visibilità all’evento e ha realizzato un ricco servizio sulle marcite, accanto all’evocativo video che le presenta in tutta la loro bellezza.

Se sei interessato a far parte dell’associazione “Amici delle marcite”, scrivi a paola.branduini@polimi.it o andrea.lerario@polimi.it.

25 maggio 2023

Il progetto è realizzato con Fondazione Cariplo impegnata nel sostegno e nella promozione di progetti di utilità sociale legati al settore dell’arte e cultura, dell’ambiente, dei servizi alla persona e della ricerca scientifica. Ogni anno vengono realizzati più di 1000 progetti per un valore di circa 150 milioni di euro a stagione. Non un semplice mecenate, ma il motore di idee. Ulteriori informazioni sul sito www.fondazionecariplo.it.

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