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In barca a vela da Rimini alle Tremiti

Grazie al progetto Dis-Equality – Tutti Diversamente Uguali, i ragazzi dello SFA di Cascina Biblioteca hanno trascorso una settimana in barca a vela nel mar Adriatico.

Come è nato il progetto di questa vacanza? Chiediamolo ad Anna Trenta, coordinatrice dello SFA di Cascina Biblioteca.

L’idea della vacanza in barca a vela è stata proposta da Alberto “Berti” Bruss, scrittore, giornalista, poeta, marinaio e velista di lungo corso, oltre che storico speaker della Barcolana di Trieste, la regata di barche a vela che ogni anno colora l’alto mare Adriatico di centinaia di imbarcazioni provenienti da tutto il mondo.

Una sera Berti era stato ospite al Vagone a presentare il suo libro “Io i tuoi occhi, tu l’anima mia” in cui raccontava i giorni trascorsi in mare d’inverno con un non vedente. In quell’occasione, Berti ha presentato il progetto Dis-Equality – Tutti Diversamente Uguali: 100 Anni Lega Navale Italiana Sezione Di Trieste, un itinerario che si svilupperà in 50 tappe con l’obiettivo di completare in 100 giorni il periplo della penisola italiana in barca a vela dall’8 giugno al 31 agosto. Le due imbarcazioni capofila JUSTMEN dedicata alle persone in carrozzina con al comando Berti Bruss e DESIRE con al comando l’olimpionico Daniele Scarpa, stanno imbarcando equipaggi inclusivi di persone con disabilità a sostegno del progetto di AMARETERAPIA legato al mondo della disabilità, delle attività di terapia, recupero e fruizione dell’ambiente marino per le persone con disabilità.

Una vacanza itinerante in barca a vela da Marina di Ravenna a Vieste passando per Rimini, Ancona, Pescara, Tremiti e Vieste sembrava un’occasione straordinaria per far vivere ai ragazzi un’esperienza di grandissima autonomia. Ho accettato la sfida, grazie anche all’incoraggiamento di Laura Berti, Responsabile Area Diurni.

Come è stata proposta ai ragazzi e alle loro famiglie?

In realtà, abbiamo proposto due possibili vacanze, una vacanza “tradizionale” all’Isola d’Elba, in ostello, in cui ci sarebbe stata anche la possibilità di fare una scuola di vela. Un’esperienza che molti ragazzi dello SFA di Cascina Biblioteca avevano già fatto. E poi questa nuova proposta, decisamente più impegnativa e più costosa …  ma alla fine abbiamo deciso di provarci! E abbiamo lavorato per mesi per fare un’attività di raccolta fondi, attraverso la ricerca di donatori privati, tornei di burraco, vendita di libri nelle scuole superiori, un aperitivo solidale. Sono stati raccolti quasi 7.000 euro e siamo partiti in 21, 14 ragazzi e 7 accompagnatori (tutto il team dello SFA e 3 volontari).

Le famiglie dei ragazzi come hanno accolto questa proposta?

Con tanti timori, paura della fatica, della capacità di adattamento. Si immaginavano davvero una vacanza avventurosa, ma si sono fidati molto e dopo aver chiarito tutti i dubbi, anche loro hanno accettato la sfida. I loro ragazzi, invece, fin da subito erano entusiasti!

Come erano organizzate le giornate?

Ci è stato spiegato subito che la vacanza e la vita su una barca a vela hanno regole precise che vanno rispettate. Abbiamo fatto un incontro preparatorio prima di partire con Berti Bruss, in cui è stato detto ai ragazzi che è necessario ascoltare gli ordini del capitano, collaborare alla gestione della barca e alla cambusa, avere capacità di adattamento alle situazioni e agli imprevisti e avere fiducia in coloro che sono alla guida delle barche.

La vacanza tipo, non è esistita … spesso ci si svegliava all’alba, è capitato di viaggiare di notte, si cucinava in barca, ci si fermava a fare i bagni e nei porti per fare i rifornimenti. Ricorderemo sempre il bagno al largo del Conero, quello nel mare color smeraldo delle Tremiti, a Rimini dove siamo stati fermi un giorno per il mare mosso, e i ritrovi tutti insieme sulla Desire, la barca più grande, per cantare o mangiare l’anguria. E poi ancora non potremo dimenticare quando abbiamo dormito fuori per guardare le stelle e la luna, le passeggiate a Pescara, a Vieste, sulle Tremiti.

Qual è la ricchezza più grande di questa esperienza?

Non solo mare e vele hanno accompagnato i partecipanti a quest’avventura, ricca anche di relazioni forti e di incontri positivi. A Rimini ad esempio abbiamo cenato con un non vedente, campione di nuoto delle para-olimpiadi che ci ha allietato con voce e tastiera fino a notte fonda. L’esperienza è stata un momento di team building intenso per l’equipe dello SFA, abbiamo condiviso bellezze e fatiche. Si è rafforzato il legame con i ragazzi, che naturalmente continuerà anche nella vita di tutti i giorni al centro. Lo SFA cerca di guidare i ragazzi verso un percorso di vita gratificante, li aiuta a costruire un progetto di vita. Condividere un’esperienza così, nutre e arricchisce il percorso educativo di ognuno, che è la mission dello SFA.

E’ stata una prova notevole che ha permesso di far crescere il livello di autostima, anche perché non sono mancati i momenti difficili, in particolare quando un motore è andato in avaria. Ma noi cercavamo di trasformare tutti i problemi in momenti avventurosi.

E mi piace anche ricordare un gesto che ha concluso la vacanza in barca, prima del rientro a Milano in treno: Berti Bruss ha ammainato la bandiera di Disequality della Justmen per regalarla allo SFA. Così, il ricordo della vacanza, rimarrà con noi, sempre!

Lasciamo ora la parola ai ragazzi, che hanno vissuto quest’avventura per la prima volta!

Sonia ha raccontato che le è piaciuto molto dormire sulla barca ed essere lì con i suoi compagni dello SFA. Per Irina questa è stata la prima vacanza con lo SFA, ed è stata meravigliosa.

Amarildo voleva dormire fuori, per vedere le stelle, ma soprattutto ha imparato che vivere in gruppo è molto utile. Ha scelto di non comprare nulla perché il suo ricordo è l’esperienza.

Anche per Angela è stata la prima vacanza con gli amici della Cascina. Le è piaciuta molto la ruota panoramica di Rimini e ha imparato ad interagire con gli altri e ad aiutarsi a vicenda.

Il ricordo più bello di Laura è quando la sera uno skipper suonava la chitarra e si cantava tutti insieme.

Per molti il mare in notturna è stato molto affascinante, come per Antonio, che voleva dormire fuori per vedere le stelle e le costellazioni. E’ stato molto impressionato dalle Isole Tremiti, a tal punto che vorrebbe avere anche lui un’isola piena di fiori e ci ha detto che vuole scrivere un libro con l’esperienza di quest’avventura bellissima.

Luca ha un ricordo bellissimo che lo accompagnerà per molto tempo, è stato il primo ad avvistare una tartaruga!

Qualche timore c’è stato, come per Laura, quando c’era il mare mosso e nelle camere si spostava tutto, un ricordo bellissimo per lei quando la sera uno skipper suonava la chitarra e si cantava tutti insieme. Oppure per Marco, che aveva paura di stare male l’ultimo giorno di vacanza, perché non ha ascoltato lo skipper ed è andato a dormire subito dopo aver mangiato.

Nessuno ha avuto critiche da fare, l’unica cosa che avrebbero voluto fosse andata diversamente, come ha ricordato Angela, è il motore in avaria!

Ma quello che tutti hanno raccontato, è la bellezza di stare insieme, di fare gruppo, di divertirsi e di aiutarsi a risolvere i piccoli problemi. Dopo aver letto l’entusiasmo sui loro volti durante il racconto di quest’avventura, siamo certi che ripartirebbero tutti domani!

 

https://youtu.be/KWCvJ1HQc0k

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