Cascina Biblioteca, da sempre, inserisce lavoratori svantaggiati che spesso giungono alla cooperativa attraverso un percorso di tirocinio formativo o di alternanza scuola-lavoro.
In occasione del 25° anniversario della nascita della cooperativa, abbiamo provato a calcolare quante persone svantaggiate si sono affacciate al mondo del lavoro grazie a Cascina Biblioteca. Oggi lavorano con noi 30 persone fragili (con disabilità o appartenenti ad altre categorie di svantaggio) con contratto a tempo indeterminato. Molte di loro sono storiche (qualcuna c’era già nel 1995, anno di fondazione), altre sono arrivate da poco, tutte hanno trovato nella Cooperativa il luogo ideale per un inserimento lavorativo “definitivo”.
A queste possiamo aggiungere altre 10 persone fragili che in questi 25 anni hanno lavorato con contratto a tempo indeterminato con noi ma oggi non sono più attive perché per motivi diversi sono uscite dal mercato del lavoro (la “carriera” lavorativa di una persona con disabilità è in genere più breve). Oggi lavorano con noi anche 13 persone fragili con contratto a tempo determinato. La figura dello “stagionale” è molto utilizzata nel settore verde/agricolo. Storicamente, sono passate da qui in media 8 persone fragili all’anno con questo tipo di contratto: ciò significa 200 persone in 25 anni (anche se in alcuni casi le stesse persone tornavano per più anni, per cui possiamo calcolare 200 contratti stagionali che hanno riguardato circa 150 persone).
Infine, ad oggi abbiamo già preso in carico nel corso del 2020 46 tirocinanti (entro la fine dell’anno dovremmo raggiungere i 50). Chiaramente, il numero di percorsi di tirocinio lavorativo è cresciuto molto negli ultimi anni – al crescere della Cooperativa – per cui, facendo una stima, possiamo considerare una media di 30 percorsi l’anno per 25 anni, cioè altre 750 persone fragili che sono entrate nel mondo del lavoro attraverso di noi.
Facendo una somma delle 3 voci arriviamo quasi a 1000 persone in 25 anni (anche se in alcuni casi le persone sono conteggiate più volte, nel senso che qualcuno ha fatto un tirocinio, a cui poi è seguita un’assunzione a tempo determinato e infine quella a tempo indeterminato). A queste aggiungiamo una serie di altre categorie di persone per le quali siamo state veicolo se non di inserimento lavorativo, quanto meno di maggior consapevolezza: studenti in alternanza scuola-lavoro (molto spesso le scuole si rivolgono a noi per far fare questi percorsi ai loro studenti più fragili che non troverebbero collocazione altrove), stage curriculari, percorsi di messa alla prova per persone colpevoli di reati minori, volontariato formativo per persone svantaggiate.
Ogni inserimento lavorativo prevede la stesura di un progetto individualizzato, dove la persona è al centro con l’obiettivo di raggiungere risultati definiti in modo specifico per ogni persona. Grazie a questa attività è possibile passare da politiche assistenziali a politiche attive di inclusione sociale.
Questi per noi sono risultati importanti, non tanto perché stiamo parlando di grandi numeri, ma perché dietro i numeri c’è sempre un “impatto sociale e personale”. C’è una competenza acquisita, un’esperienza che ne apre molte altre, una capacità relazionale che prima non c’era, un aumento del livello di autostima, c’è qualcuno che cercherà un lavoro mentre prima non l’avrebbe fatto, qualcuno che trova il lavoro fisso proprio in cascina, evitando di appoggiarsi alle misure di sostegno al reddito. Tutto questo spesso agisce da miccia, per innescare una serie di “buone pratiche” che migliorano la vita della persona, anche in altri aspetti della sua vita. Questi sono i traguardi veri che ci piace raggiungere, che moltiplicati per i numeri di cui parlavamo sopra, danno come risultato … un valore inestimabile!
Per maggiori informazioni sugli inserimenti lavorativi: thomas.giglio@cascinabiblioteca.it