Henry Rosso, fondatore della prima scuola di raccolta di fondi al mondo, sosteneva che la raccolta di fondi è l’arte di insegnare alle persone la gioia di donare. Erano gli anni ’50 e oggi, secondo i più recenti approcci, il significato profondo della raccolta di fondi ha avuto un’evoluzione, basandosi sul concetto di responsabilità sociale diffusa che spinge i soggetti sociali e collettivi ad effettuare investimenti di risorse per raggiungere comuni benefici sociali.
In Cascina Biblioteca, quando ci siamo resi conto che l’emergenza sanitaria stava impattando in modo notevole sulle nostre attività, ci siamo attivati per lanciare la campagna di raccolta fondi “Accorciamo le distanze” per chiedere un supporto economico. Le spese per i dispositivi di protezione, i pasti aggiuntivi e i turni 24/24 degli operatori, l’assistenza domiciliare, la necessità di supportare il comune di Milano: tutto questo ha generato in pochi giorni un notevole aumento di costi non previsti che hanno da subito avuto un impatto economico sulla nostra quotidianità.
In poche settimane, però, fondazioni, aziende e il mondo della filantropia, hanno pubblicato bandi per sostenere le realtà del terzo settore impegnate nelle attività a sostegno delle persone fragili. Che in apparenza sembravano non essere prioritarie rispetto all’emergenza negli ospedali, ma ben presto si sono rivelate assolutamente necessarie per sostenere anziani, famiglie in difficoltà, persone con disabilità.
In breve tempo è emersa una solidarietà davvero grande, così come enorme è la gratitudine di chi, come noi, è stato supportato. Dalla parola latina gratus “piacevole, grato”, la gratitudine è un sentimento di riconoscenza che si prova verso qualcuno a seguito di un atto di generosità o gentilezza. La gratitudine è energia positiva, è apprezzamento della bellezza, è ottimismo che scaturisce da una relazione.
Questo è il sentimento che oggi proviamo nei confronti di tutti i donatori.
Fondazione di Comunità Milano Onlus, che sostiene idee e progetti che contribuiscono a migliorare la vita della comunità nei territori della città di Milano e di 56 Comuni delle aree Sud-Est, Sud-Ovest e Adda Martesana, ci ha sostenuto con un contributo di 20.000 euro, che ci ha permesso di coprire le spese nei mesi di marzo e aprile. Gilead Sciences è una società biofarmaceutica statunitense che basa la sua attività sulla ricerca e impegnata nella scoperta, nello sviluppo e nella commercializzazione di terapie innovative in aree caratterizzate da necessità mediche insoddisfatte. Questa azienda ha contribuito a supportarci nel mese di maggio con una donazione di 10.000 euro, grazie al Community Grants Program, iniziativa lanciata dall’azienda a seguito dell’emergenza, per supportare organizzazioni del terzo settore che realizzano attività a favore di persone fragili, nel contesto dell’emergenza Covid-19.
E poi ci sono stati tante piccole e grandi donazioni da parte di privati che hanno donato attraverso la piattaforma Rete del Dono o con bonifici bancari, raggiungendo un totale di circa 6.000 euro.
Infine, sono stati importanti anche tutti gli acquisti effettuati dai clienti di verdura e prodotti alimentari che grazie alle consegne a domicilio attivate ad aprile, hanno sostenuto fortemente il nostro settore agricolo e hanno dato la possibilità di assumere a tempo indeterminato due giovani ragazzi di origine africana, che avevano terminato un periodo di tirocinio.
Oggi la situazione è migliorata, ma non siamo ancora tornati alla normalità. Aspettiamo che riaprano i centri diurni, aspettiamo i bimbi che arriveranno settimana prossima per i campi estivi, anche se naturalmente in forma ridotta rispetto al normale. Aspettiamo di riprendere gli eventi estivi sul Vagone, che saranno limitati e per questo continuiamo la nostra raccolta fondi.
Un grazie è davvero troppo poco, ma crediamo che il racconto di ciò che facciamo ogni giorno, anche grazie alle donazioni, renda consapevoli che queste rappresentano un sostegno concreto a beneficio delle persone fragili in un momento di grande difficoltà. Non solo, ci permette di guardare con speranza verso il futuro, con la certezza che potremo continuare a fare ciò che facciamo oggi.