La Cooperativa Cascina Biblioteca ha deciso di offrire la propria attenzione alla persona, cura e esperienza anche al mondo degli anziani e si è proposta sul territorio ormai da diversi anni con una serie di servizi dedicati.
Il focus dei progetti di quest’area specifica della cooperativa, destinata alla terza età, è, ancora una volta, la restituzione di una dignità alla persona, che a un certo punto della propria vita rischia di sentirsi sola, stanca e piena di ricordi che non sa con chi condividere.
Il servizio domiciliare è una proposta attiva da qualche tempo, ormai, e sta funzionando molto bene, come racconta la Sig.ra I. nell’intervista a seguire, rilasciata a Mafalda, la sua operatrice domiciliare che la segue da giugno 2018.
Buongiorno Signora I., come sta?
“Eh insomma…si tira avanti. E’ la mia schiena che piange, ho sempre i dolori alla schiena.”
Le va di raccontarmi brevemente la sua storia?
“Siamo stati una famiglia di 7 figli, più i genitori e la nonna a casa. Io sono andata a scuola fino alle elementari, quella che chiamavano la scuola dell’obbligo, poi per continuare avrei dovuto cominciare a prendere i mezzi e allontanarmi di 20 km da casa. Mio papà non voleva e allora mi ha chiesto di rimanere in casa ad aiutare la mamma. La verità è che me sarebbe piaciuto continuare a studiare o medicina o psicologia, per aiutare le persone che hanno bisogno.”
So che è nata lontano da qui, mi racconta quando si è trasferita a Milano? Quanti anni aveva? Che lavoro faceva?
“Sì, mia sorella è venuta a Milano quando si è sposata e continuava a scriverci che le mancavamo, che le sarebbe piaciuto averci vicino, allora un anno, quando io avevo 15 anni, ci ha fatti venire tutti su a Milano. Qua ho conosciuto il mio futuro marito, che poi ho scoperto che era mio cugino di 2°grado. Poi lui è andato a fare il militare, io ho cominciato a lavorare da una signora, facevo l’apprendista in una tintoria, ma alla fine sono andata a lavorare in una ditta dove confezionavano i panettoni, pandori, ecc…- quelli della ditta Motta.
Nell’anno che è tornato dal militare mio marito, un giorno siamo andati a Vercelli a fare una piccola gita e ci siamo fidanzati.
Quando avevo 23 anni ci siamo sposati, dopo circa 7-8 anni abbiamo avuto il primo figlio e a mia mamma è venuto un malore un giorno. E’ morta, era giovanissima aveva solo 62 anni e sono stata malissimo.”
Come si trova con l’operatrice domiciliare di Cascina Biblioteca? Si sente supportata?
“Sì, mi trovo bene: mi sento che mi dà un aiuto umano. E’ ormai di famiglia.”
Com’è avere una persona che si prende cura di lei e della sua casa una volta a settimana?
“E’ bello perché poi è una compagnia. I ragazzi – figli e nipoti – mi chiamano al telefono, ma avere qualcuno ogni tanto che viene è un po’ come completare la famiglia. Poi è importante anche per la persona che viene che si senta a proprio agio, non che mi ci senta solo io.”
Grazie per la sua testimonianza. Continueremo così, perché sono le sue parole a farci sentire a nostro agio!