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Piccola Accademia – corsi on line, si puo’?

I corsi di Piccola Accademia si sono trasformati, per non lasciare indietro nessuno.

Piccola Accademia di Cascina Biblioteca, progetto artistico educativo, si è fermato al momento dell’emergenza Covid 19, dal momento che i corsi di teatro, circo e danza dal vivo non potevano essere svolti.

Dall’inizio dell’emergenza Piccola Accademia aveva mantenuto contatti attivi con tutte le realtà e i gruppi con cui collaborava, per solidarietà, sostegno e amicizia e per non lasciare solo nessuno in un periodo così faticoso.

Da qualche settimana a questa parte, però, alcuni corsi privati di teatro hanno trovato il modo di essere portati avanti a distanza e in modalità virtuale, a dimostrazione che “l’arte e il senso di gruppo” possono superare qualunque tipo di barriera, se le condizioni (e le connessioni!) lo permettono.

Molte scuole di teatro, danza e circo a Milano hanno fatto lo stesso durante la quarantena di questi mesi, ma nel caso di Piccola Accademia i corsi cui facciamo riferimento sono destinati ad adulti di tutte le abilità, per questo parliamo di un reale abbattimento delle barriere. Proporre l’inclusione sociale al momento di un’emergenza che chiede il distanziamento, ma soprattutto l’isolamento dell’essere umano era una sfida non facilmente percorribile.

Tuttavia, forse grazie al lavoro svolto in aula fino a quel momento e visto l’interesse da parte degli allievi di continuare i progetti già iniziati, la proposta di “trasformare” i corsi di teatro in percorsi di recitazione virtuale con l’obiettivo finale di un videoprodotto o di uno spettacolo dal vivo (quando si potrà) è stata accolta con molto entusiasmo.

Alice e Francesca, insegnanti di due di questi corsi, ci hanno raccontato vantaggi e svantaggi di queste proposte alternative, la cui origine è senza dubbio arrivata dal gran bisogno di vicinanza e relazione tra esseri umani nell’emergenza. Vicinanza intesa come cura, sentimento di unione, occasione di benessere, l’arte come strumento per un’evasione intima dalla quotidianità pesante, domestica, poco stimolante, ma arte come strumento utile anche a un’evasione di gruppo, tra divertimento e scoperta del nuovo mondo digitale.

Francesca, ad esempio, racconta che chi in aula viveva più l’imbarazzo e la timidezza dello stare in scena, on line ha trovato molta più facilità a partecipare agli incontri, a proporre idee e maturare artisticamente, insomma, forse perché il mondo vero della propria casa protegge da quello virtuale abitato temporaneamente.

A casa propria, conferma anche Alice, sicuramente si riesce a stare più in ascolto delle parole del conduttore, proprio perché lo schermo è come se invitasse a un maggior silenzio e concentrazione, che in aula spesso si raggiunge dopo mesi e mesi di un corso di teatro. Si tratta di un ascolto diverso, più legato a quel che si vede che non al sentire fisicamente, ma pur sempre ascolto è e raccoglie e unisce un gruppo di persone all’interno di una scena o di un esercizio.

Un altro vantaggio, spiegano entrambe, è stato quello di avere costumi e oggetti comodi per “arredare” il proprio spazio virtuale, scegliendo come presentarsi agli altri e curando i dettagli e i piccoli gesti, poiché, purtroppo l’intero corpo on line fatica ad essere usato veramente.

E ancora l’esplorazione della lontananza e della vicinanza sono diventati occasione di scoperta diverse e nuove, stimolanti.

La recitazione, di per sé, è cambiata da prima ed è stata vissuta on line in modo diverso a seconda del gruppo. In alcuni casi è stato possibile andare più in profondità sui ricordi e le emozioni dei personaggi, in altri la scrittura di nuove storie in autonomia è stata più facile così come la condivisione col gruppo di questi stessi.

L’esplorazione, poi, delle inquadrature possibili attraverso gli schermi è diventata parte della recitazione con cui gli attori interpretano una scena.

Il “teatro” on line è più responsabilizzante, in altre parole, poiché aumentano la responsabilità artistica verso il proprio personaggio e i “compiti” assegnati dai conduttori . O sei tu, allievo, l’attivatore di te stesso, o ti ritrovi a fare solo da pubblico, lasciando andare avanti gli altri e ti accorgi presto che questo è poco stimolante e utile.

Senza voler elencare tutto quello che manca dei corsi dal vivo a Alice, Francesca e a tutti gli allievi che hanno proseguito o non hanno proseguito le lezioni (e quel che manca è proprio tanto!), sicuramente possiamo dire che l’esperienza on line è stata positiva, molto più di quanto si potesse prevedere.

Ora anche alcuni centri diurni e alcune case di Cascina hanno proposto che i corsi artistici in essere proseguano a distanza, trasformati e diversi.

Ciò fa ben sperare Piccola Accademia e Cascina Biblioteca, perché i progetti di inclusione culturale non sono finiti, sono stati solo rallentati dall’emergenza.

Ma quel che fa bene e fa del bene, proseguirà, nonostante tutto.

E Ti Ribalto Festival 2020… chissà che non venga proposto in una versione on line!

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