Qualche settimana fa nella nostra cascina di Cernusco sul Naviglio è stato raccolto il mais da polenta, uno dei prodotti tipici della nostra regione. Un territorio disseminato di campi di mais – o granoturco – che, con le loro spighe alte anche fino a 3 metri, rappresenta un cerale ampiamente coltivato in pianura padana ed il più coltivato al mondo.
Il granoturco appartiene alla famiglia delle graminacee e produce semi ricchi di amido. E’ destinato non solo all’alimentazione umana in varie forme, ma anche a quella animale, alla produzione di energia e alla produzione di materie plastiche biodegradabili. Ad una prima vista, il granoturco sembra tutto uguale, ma non è così: esistono diverse varietà come il mais marano o il mais otto file .
Anche quello raccolto in Cascina Nibai non è un semplice mais, bensì il frutto di una sperimentazione portata avanti dalla Rete Semi Rurali , CREA-CI e da altre aziende biologiche, con lo scopo di ottenere varietà di mais non ibrido, in libera coltivazione partendo da varietà storiche di mais italiano conservate presso la banca del germoplasma del CREA-CI. Come ben sappiamo, il 99,99% del mais coltivato in Italia è ibrido per cui può essere coltivato nella seconda generazione, ma con scarsi risultati. Per questo gli agricoltori sono più propensi a comprare le sementi.
Gli esperimenti di RSR sono partiti nel 2016 e, grazie all’aiuto di alcuni agricoltori che hanno scelto di partecipare alla sperimentazione, hanno permesso di valutare tante varietà e incroci diversi, senza sottrarre troppo tempo e terreno alle singole aziende agricole. Gli agricoltori che partecipano sono parte di un progetto complesso ed è importante renderli consapevoli che i processi di ricerca svolti nelle loro aziende agricole genereranno una condivisione di competenze, per raggiungere la sicurezza alimentare e sociale delle produzioni; non solo, si diffonderanno anche buone pratiche e si creeranno i presupposti per la nascita di filiere di prossimità.
Gli agricoltori devono prestare grande attenzione al contenimento delle micotossine al raccolto (uno dei problemi più grossi della coltivazione del mais per consumo umano). Chi partecipa alla Campagna di semina – Coltiviamo la diversità! si impegna ad una serie di azioni, tra cui:
– mantenere, ove possibile, le varietà e/o le popolazioni che ha ricevuto;
– proteggere le piante dalle malattie e da ogni contaminazione;
– restituire alla fine dell’annata agraria alla Rete Semi Rurali un quantitativo di semente doppia rispetto a quella ricevuta;
Inoltre, devono seguire una serie di indicazioni tecniche per la semina, la disposizione nei campi, la coltivazione, l’utilizzo di azoto, l’irrigazione. Coloro che, in Cascina Nibai, si occupano di agricoltura devono prestare attenzione al rispetto di tutti i vincoli che il progetto propone, certi però di ottenere un prodotto con elevate qualità nutrizionali, senza alcuna traccia di prodotti chimici. Un prodotto di valore, che prima di essere commercializzato verrà analizzata sotto il profilo micotossologico, per essere poi trasformato e utilizzato per preparare la polenta nell’agriturismo di Cascina Nibai.
Cascina Biblioteca, che ormai da qualche anno si occupa di produzione di ortaggi biologici e miele, continua, anche con i cereali e il mais di Cascina Nibai, a valorizzare e promuovere il consumo di prodotti di elevata qualità, biologici, a Km0.
Fonte: https://rsr.bio/sperimentazione-mais-2021/
26 ottobre 2022