Cascina Biblioteca, oltre a ricevere donazioni, si impegna verso la comunità, in particolare quella internazionale, attraverso contributi economici che vengono donati per supportare iniziative particolari. I soci possono presentare progetti di assistenza e di sviluppo che vengono valutati dalla Commissione Donazioni e, quelli ritenuti più meritevoli, vengono votati dall’assemblea dei soci. La commissione è nata 15 anni fa e ha permesso di finanziare progetti in 4 continenti per un totale di circa 150 mila euro.
Quest’anno Cascina Biblioteca ha scelto di sostenere l’intero costo di un progetto agricolo proposto da una Onlus ad Aleppo, città simbolo della guerra in Siria. Grazie a Michela, socia e lavoratrice della cooperativa che ha trascorso qualche settimana in Siria nell’estate del 2019, abbiamo conosciuto il progetto, che permetterà di riavviare la coltivazione di grano su alcuni ettari per fornire al tempo stesso cibo e lavoro alla popolazione stremata dai lunghi anni di assedio. L’affinità con le attività agricole di Cascina Biblioteca, la terra a Milano e la terra in Siria, coltivate in modo naturale per rispondere alle esigenze alimentari della popolazione locale è ciò che ha guidato nella scelta del progetto.
Dal 2011 ad oggi la Siria è in stato di guerra e ancora non si vedono concrete prospettive di pace. Aleppo è una delle città più colpite del paese, con più di 30.000 morti e il 70% della città distrutto e gravemente danneggiato. La parrocchia di San Francesco, nel quartiere di Azizieh, fa parte della Chiesa latina ed è guidata dai Frati francescani della Custodia di Terra Santa. Sin dall’inizio della guerra si è trovata coinvolta nel dramma della sua gente, occupandosi da subito di fornire alla popolazione gli aiuti necessari. Durante l’assedio di Aleppo, che ha toccato il suo vertice di violenza negli anni 2015 e 2016, mancavano anche i generi di primissima necessità: cibo, acqua, elettricità, cure sanitarie, e la parrocchia si è organizzata per distribuire pacchi alimentari, acqua, cherosene da riscaldamento, assistenza sanitaria, senza mai interrompere le attività parrocchiali.
Dal dicembre 2016, ad Aleppo vige una fragile tregua che ha permesso di cominciare, almeno parzialmente, i lavori di ricostruzione, ma i problemi non sono diminuiti: le case e i siti industriali distrutti, la mancanza di elettricità, l’embargo che mette in ginocchio le fasce più fragili della popolazione, l’inflazione e la corruzione, la scarsità e il costo dell’assistenza sanitaria, senza contare le tantissime ferite visibili e nascoste, che colpiscono soprattutto i bambini e le fasce più deboli della popolazione.
Oggi la parrocchia è impegnata in progetti a 360 gradi: quotidianamente arrivano centinaia di richieste di tutti i tipi e nessuno viene rimandato indietro, cristiano o musulmano, cattolico o ortodosso. Uno dei principali problemi, soprattutto durante l’assedio della città, è stata la mancanza di generi alimentari di prima necessità. L’ISIS ha distrutto tutti i siti produttivi e impedito l’accesso alle aree coltivate. Oggi vi sono campi che possono essere nuovamente coltivati, anche se ci sono molte famiglie di contadini che hanno perso la loro terra.
Ciò che vogliamo sostenere è un piccolo progetto agricolo per la coltivazione di grano su un’area di 50 ettari. Il costo complessivo è di 3900 dollari e comprende l’affitto della terra (800 $), l’acquisto della semente (910 $), l’affitto del trattore (570 $), la paga dei contadini (685 $), l’affitto della macchina per il raccolto (910 $).
E’ un piccolo contributo ma permette di guardare al di fuori della nostra cascina e del territorio milanese per supportare realtà che si occupano di persone fragili e operano in paesi con gravi difficoltà sociali, economiche, sanitarie, per sostenere aree del mondo che hanno grande bisogno di aiuto e di progetti di ricostruzione per continuare a vivere.