L’origine della Cascina Biblioteca si perde nella notte dei tempi. Se il primo documento storico certamente attribuibile ad essa risale alla metà del 1500, possiamo affermare con relativa sicurezza che la fondazione sia avvenuta attorno al 1200, probabilmente ad opera dei frati Umiliati, un ordine monastico specializzato nella produzione della lana che si distinse, insieme a quello dei Cistercensi, nei lavori di bonifica e nella colonizzazione dei terreni intorno a Milano. Alla fine del ‘200 è accertata l’esistenza di una “Grangia di S. Gregorio”, ossia una comunità agricola costituita da varie cascine e mulini, gran parte dei quali ancora esistenti. Questi possedimenti rimasero uniti nel corso dei secoli fino a che, per varie vie, entrarono a far parte del patrimonio fondiario dell’Ospedale Maggiore di Milano, vastissimo grazie alle donazioni.
All’inizio del 1600 Federico Borromeo, da poco nominato vescovo di Milano, vide la cascina e se ne innamorò, al punto da volerla comprare ad un prezzo più alto di quello che era l’effettivo valore. Tanto amore è testimoniato dal fatto che il Cardinale arrivò a scrivere un libro per decantare le virtù della vita contemplativa nella sua “Villa Gregoriana”. Nel testamento lasciò il possedimento in eredità alla Biblioteca Ambrosiana di Milano, da lui stesso fondata, con l’impegno che i proventi della conduzione delle terre servissero a pagare due messe quotidiane alla sua memoria e la dote nuziale per 18 ragazze povere all’anno. Con questo nuovo proprietario, da cui prese il nome che conserva tuttora, Cascina Biblioteca rimase per più di 300 anni.
Finita l’era dell’ Ambrosiana, ne cominciò una nuova: negli anni ’60 la Cascina, che dopo la guerra si trovava in uno stato di abbandono e di degrado, insieme ad un fondo circostante di 13 ettari, venne acquistata dal Comune di Milano. Sul finire degli anni ’70 il Comune effettuò una radicale ristrutturazione dell’intera Cascina seguendo i criteri costruttivi di quegli anni (poco sensibili al rispetto del valore storico dei fabbricati agricoli ed alla conservazione delle loro caratteristiche storiche).
Agli inizi degli anni’80 il Comune di Milano affittò i lati Nord ed Est della Cascina ad ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di persone con disabilità intellettiva e relazionale) con dotazione dei terreni circostanti. Le iniziative che Anffas avviò in quegli anni in Cascina sono molte: l’ organizzazione di attività di tempo libero per persone con disabilità, l’ apertura di corsi di formazione professionale per persone con disabilità lieve, attività di ippoterapia, la creazione di un Centro Sperimentale Agricolo per accogliere persone con disabilità ed affidare loro mansioni di manutenzione del verde e di accudimento dei cavalli, attività di carattere ergoterapeutico, efficaci per favorire l’inclusione sociale.
Negli anni ’80 e ’90, intorno alla Cascina Biblioteca si svilupparono molteplici interessi, tutti rivolti a migliorare la qualità della vita delle persone con fragilità. In particolare, nel 1984 nacque la cooperativa Spazio Aperto, fondata da un gruppo di genitori di ragazzi con disabilità, insieme ad alcuni operatori, volontari e obiettori di coscienza dei centri frequentati dai ragazzi disabili. Questo diede origine alla nascita de Il Fontanile, cooperativa di tipo A di servizi alla persona nata per offrire risposte ai bisogni delle persone con disabilità.
Negli anni ’90 i progetti aumentarono e il 24 novembre 1995 nacque Viridalia, cooperativa di tipo B dedicata all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate nell’ambito della manutenzione del verde.
Le opportunità offerte dagli spazi della Cascina e la sua vicinanza alla città hanno suggerito ai soggetti ivi presenti (Anffas, Fondazione Idea Vita, Il Fontanile, Viridalia) di individuare un ‘Sistema Cascina’ come progetto unitario ed armonico che fosse in grado di crescere e di offrire sempre più interessanti ed efficaci opportunità di inclusione sociale a persone fragili, nel rispetto di una armonia ambientale. Sono state realizzate, rispettando le caratteristiche strutturali, architettoniche e storiche, opere per dare un’ adeguata sistemazione alle scuderie, per aprire una City farm e per realizzare nuove costruzioni per ricoverare attrezzi e mezzi agricoli.
Nel 2005 il Comune di Milano ha accolto un Progetto presentato da ANFFAS e condiviso da Idea Vita , Il Fontanile , Viridalia da realizzare negli spazi della Cascina ancora non utilizzati ed ha concesso in affitto ad ANFFAS anche il lato Sud della Cascina. Alle quattro organizzazioni, accomunate dallo stesso obbiettivo di valorizzazione delle capacità residue delle persone con disabilità e di creare opportunità di inclusione nella vita sociale si è poi unito il Consorzio SIR – Solidarietà in rete – che gestisce il Centro di Formazione Professionale. Ai cinque componenti del tavolo si è inoltre unito il Rotary di San Donato, sostenitore storico della Cascina Biblioteca.
La Cascina ha assunto piano piano il suo volto e la sua configurazione attuale per trovare una giusta collocazione alle molteplici attività che si svolgevano al suo interno. L’idea della fusione nasce dalla volontà di crescere, di divenire una Cooperativa ad oggetto plurimo e in questo modo di ritornare alle origini, perché inizialmente non esisteva la distinzione tra cooperative A e B nella storia delle cooperative sociali in Italia. La Cooperativa Cascina Biblioteca nasce ufficialmente il 28 giugno del 2013.
L’identità della Cooperativa Cascina Biblioteca è fortemente caratterizzata dalla sede principale in cui opera, cioè proprio la Cascina Biblioteca, da cui deriva il suo stesso nome. Tra le cascine milanesi, la Cascina Biblioteca è uno degli esempi più chiari di tipologia a corte. Dei due corpi più antichi, uno conteneva la stalla ed il fienile e l’altro l’abitazione del fittavolo. La corte, nella tradizione lombarda, era il luogo dove si svolgeva la vita della cascina. Accanto agli uomini e alle donne occupati ed occupate nelle varie attività lavorative, c’erano gli anziani che osservavano e sorvegliavano e i bambini che giocavano. Socializzazione e disponibilità reciproca erano le regole naturali di convivenza. L’ atmosfera di solidarietà e di mutuo aiuto permeava l’agire quotidiano. In qualche modo questo stesso spirito è quello che si vuole ricreare e portare avanti attraverso un lavoro animato da spirito cooperativistico.
L’aia della cascina è idealmente il luogo in cui si incontrano tutte le varie anime della Cooperativa, dai centri diurni agli ospiti delle residenze, dagli uomini del verde ai bambini che frequentano i centri estivi e i campus durante l’anno, fino ai ragazzi che frequentano le attività di tempo libero. Inoltre, Cascina Biblioteca è un punto di riferimento per le persone del quartiere e dell’intera città. Durante tutto l’anno in Cascina vivono e lavorano persone, in un interscambio continuo e dinamico.